Digital Marketing Funnel

Digital Marketing Funnel e Lead Nurturing, strumenti di NON Marketing

Come è possibile attrarre nuovi clienti sul nostro sito web?

L’uso del Digital Marketing Funnel può offrire un grande supporto.

Il Marketing Funnel è un sistema utile ad attirare potenziali clienti target per convertirli in clienti paganti che incrementino il fatturato.

Digital Marketing Funnel
Digital Marketing Funnel – Source: sarahmortoncopywriter.com.au – goog.gl/H13J4E

Quali sono gli step del MARKETING FUNNEL?

Idealmente è possibile suddividerlo in tre macroaree:

 

1. Fase TOP

Si tratta dell’esposizione della parte più ampia dell’imbuto, quella della conoscenza del brand, l’Esposizione.  Tutte le versioni del marketing funnel hanno come imbocco dell’imbuto (la parte più ampia) la fase della creazione della cosiddetta “awareness” ovvero la conoscenza.

L’obiettivo delle azioni di marketing una volta che il visitatore è nell’home page consiste nel saper trattenere il più possibile il visitatore sul nostro sito, invogliandolo a tornare (RETENTION) a farci visita.

La parte superiore dell’imbuto di marketing digitale rappresenta la prima interazione che ha il nostro cliente con il prodotto o servizio.

Tra le strategie possibili ecco i “suggeriti” che portino alla SCOPERTA e CONSIDERAZIONE da parte dell’utente al quale chiarire qualunque dubbio o richiesta attraverso diversi strumenti come chat live, assistenza o informazioni aggiuntive.

Ma quali sono i canali con cui le persone arrivano al nostro sito?

 

  • Ricerca organica
  • Campagna ppc
  • Social media
  • Contenuti
  • Email
  • Blog, Forum
  • Referral Links
  • Stampa
  • Video
  • PPC
  • Social Adv

Una volta scoperto il MEDIUM, va capito come questo canale contribuisce alla CONVERSIONE.

 

2.Fase Intermedia

La parte nel mezzo della canalizzazione è volta alla conversione, l’azione che si desidera l’utente compia una volta giunto sulle sue pagine del nostro sito (una richiesta informazioni, l’iscrizione ad un servizio o un acquisto, una prima vendita o una secondo acquisto).

Fondamentale per la nostra analisi è che la conversione lasci una traccia di dati misurabili.

L’obiettivo è volto ai lead e alla lead generation.

Lead Nurturing
Lead Nurturing

Se il LEAD rappresenta un potenziale cliente che mostra attenzione, a vari livelli, nei confronti di un nostro prodotto o servizio, la LEAD GENERATION consisterà in una serie di azioni che vadano a stimolare l’interesse del cliente nei confronti di un prodotto o servizio, allo scopo di agire sul processo di vendita.

Diventa molto importante l’attività di LEADS NURTURING (coltivare e alimentare) i propri contatti affinché siano pronti all’acquisto, un processo che parte nel momento in cui l’impresa dispone del lead (contatto utente).

Cosa vuol dire fare leads nurturing?

•Inviare una email di aggiornamento prodotti
•Inviare email di offerte e servizi
•Mettere in atto campagne complesse e personalizzate di direct marketing

 

Al centro del Funnel di conversione, dopo la fase di visibilità e prima dell’attività di CRM si innesta la cosiddetta MARKETING AUTOMATION, uno strumento di Marketing, caratterizzato da dinamiche che l’allineano molto alle Vendite.

La fase di lead nurturing del marketing funnel è molto importante. I lead possono diventare clienti, attraverso l’invio a scadenze prestabilite di contenuti di valore.

Come portare all’azione di acquisto?

  • copywriting persuasivo;
  • call to action;
  • la progettazione di landing page efficaci

 

3.Fase Finale

Si tratta del punto nel quale il visitatore compie l’acquisto oppure abbandona il sito del nostro funnel di attivazione acquirenti.
E dopo l’acquisto non dimentichiamoci delle operazioni di up-selling e cross-selling. Perché non proporre al tuo cliente prodotti di categoria superiore oppure complementari a quelli già acquistati ?
Fondamentale alla fidelizzazione il giusto equilibrio nelle azioni da realizzare; se il miglior cliente è quello che si ha già una relazione duratura (CUSTOMER RELATIONSHIP) si otterrà grazie alla generazione di valore generata lungo il canale.

 

Una continua analisi degli analytics, non potrà dimenticare la semplificazione dell’uso lato utente:

  • caricamento lento;
  • troppi campi da compilare;
  • usabilità del sito;
  • semplicità e solidità del processo di acquisto (carrello, check out);
  • sistema di pagamento facile, veloce e intuitivi lato utente;

Un piano di marketing digitale potrà essere ottimizzato attraverso l’uso di un software di marketing automation, che combini strategie di marketing NOT Marketing,  social media ed e-mail marketing, pubblicità online.

Dunque la strategia del futuro e’ coinvolgere il cliente senza nessuna forzatura, grazie anche all’uso dei nuovi software di marketing automation, sistemi intelligenti che apprendono dal web e dall’interazione con l’utente informazioni base per poter proporre prodotti e servizi, confezionando ed evolvendo il sistema di marketing statico/dinamico (dal sito alla proposta di prodotti servizi), trovando la strada per trasformare ogni proposta in una sottoscrizione (subscrption marketing), di per sè una fidelizzazione automatica!

 

 

 

 

 

 

ecommerce

Ecommerce e Valore del NOT Marketing

E-commerce (Electronic Commerce, commercio elettronico) consiste nella presentazione, vendita e gestione di prodotti usando strumenti elettronici, quali, principalmente oggi, appositi servizi web.

Mentre gran parte degli utenti si informano sul web prima di effettuare acquisti, coloro che fanno shopping on line sono meno numerosi, ma in continua crescita.

I dati nettcom relativi all’ecommerce in Italia ci parlano di un numero di acquirenti che in 5 anni è raddoppiato con almeno un acquirente in più nel 55% delle famiglie italiane arrivando a 18,8 milioni (Fonte: Net Retail, Human Highwayper PayPale Netcomm, marzo 2016).

  • L’ “e-tail”, uso di internet per vendere prodotti e servizi, potenzia la modalità di vendita tradizionale;
  • L’e-tail può accrescere la reputazione in rete, oltre ad amplificare la brand awareness del prodotto/servizio.

Rispetto alla vendita tradizionale nel punto vendita, in funzione della sostituzione/integrazione della figura del retailer abbiamo diverse tipologie di ecommerce:

  • Totale sostituzione del canale distributivo;
  • Parziale “eliminazione” di un canale distributivo per alcune tipologie di acquisti;
  • Integrazione fra diversi canali diretti e canali indiretti;
  • Integrazione di canali diretti e della forza di vendita per attività pre o post vendita.

Da non dimenticare i marketplace che concentrono più prodotti, in genere di categoria, e possono essere una soluzione interessante, soprattutto per la vendita all’estero.

L’ecommerce è sempre più innovativo, grazie alla tecnologia dell’internet delle cose (IOT), che collega Oggetti e (s)Oggetti come l’API Dash Replenishment Service, il servizio che sta dietro agli Amazon Dash Button (https://developer.amazon.com/dash-replenishment-service/getting-started), bottoni brandizzati da appiccicare negli armadi, sulla lavatrice, in cucina, che ci aiutano a realizzare un ordine di un detersivo, di una bevanda o di un cibo di cui stiamo terminando le scorte.

 

amazon_dash_button
Amazon Dash Button

Fonte: Amazon

Arriviamo così all’autorifornimento da parte del prodotto, come nel caso di Poppy POUR-OVER , una caffettiera che si accorge da solaquando finisce il caffé. E realizza l’ordine al nosro posto!

 

poppy
Poppy Pour-Over

Fonte: Poppy POUR-OVER

Tra le V del NOT Marketing il Valore può essere interessante nel fare la differenza con riferimento all’ecommerce.

Il Valore identifica quel valore aggiunto che va oltre il prezzo e il prodotto fisico in senso stretto, qualcosa di unico e specifico in termini di differenziazione e Freemium destinato al proprio NON – Cliente il regalo di un progetto in cui identificarsi e soddisfare i propri fabbisogni emotivi.

 

Valore del NOT Marketing
Valore del NOT Marketing

Fonte: dal libro Marketing not-Marketing La progressione del valore economico. Rielaborazione da Pine e Gilmore, 2000

 

Nel caso dei prodotti ecocompatibili, per esempio, il progetto potrebbe essere quello di partecipare con l’acquisto alla realizzazione di un modo migliore e più pulito. L’esperienza di acquisto è il progetto sociale collegato al prodotto, che punta all’interesse collettivo e alla conservazione ambientale, ed è parte integrante dello stile di vita di chi acquista.

Nell’ambito dell’ecommerce pensiamo agli esempi di personalizzazione come il caso dei siti web di creazione di abiti su misura, fashion in 3D o la biciclketta personalizzata Kreative Rad.

Personalizzazione ecommerce
Personalizzazione dell’ ecommerce

Si tratterà di una gestione della conversazione di contenuto rilevante per il Customer Journey, caratterizzata da:

  • Integrazione tra canali e media;
  • Implicita (dal cliente) esplicita (dai dati);
  • Clienti anonimi e conosciuti;
  • Uso di tutti i dati e metodi rilevanti.

Sono contenuti personalizzati in grado di stimolare gli utenti in base al loro comportamento sul sito, ovvero in funzione dei prodotti visualizzati, dei carrelli abbandonati e dello storico acquisti effettuati.

Grazie alle web analytics e al sistema dei Big data nella gestione della conversazione di contenuto rilevante per il customer journey potremo offrire un sito che incontri il nostro cliente in termini di user experience, usability e soluzioni personalizzate sempre più vicine al progetto unico ed esclusivo che può differenziarci nel mercato e incrementare i risultati di vendita.

 

NOT Marketing per l'internazionalizzazione

Una strategia “NOT Marketing” per lo sviluppo e l’internazionalizzazione

NOT Marketing per l'internazionalizzazione
NOT Marketing per l’internazionalizzazione – Image Cortesy of Stuart Miles’s at FreeDigitalPHotos.net

 

In un periodo di grande  cambiamento a livello globale e nazionale come quello odierno diventa fondamentale adottare strategie e modalità nuove di promozione dei propri prodotti e servizi.

Si tratta di interpretare le tendenze e adottare modalità di (NOT)marketing che vadano ad integrare i vecchi schemi, senza imporsi al cliente in modo aggressivo e impositivo.

Si va così a creare passaparola on line (rumors on line, viral marketing), portando i consumatori stessi alla promozione dei prodotti/servizi (evangelism) attraverso canali web.

 

NOT Marketing

E’ il “non marketing” che parte dall’ascolto dei bisogni del target attraverso il canale web, utilizzando quest’ultimo come strumento di promozione.

Si viene a definire così un approccio al mercato senza tempo ne spazio (il web è ovunque e 24 ore su 24) che ben si adatta alle necessità di sviluppo internazionale nel contesto attuale.

Il NOT Marketing, inteso come nuovo modo di fare marketing, può contribuire ed essere certamente un’ulteriore leva per far crescere l’appeal delle nostre eccellenze, del “Made in Italy”

Il “Modello delle 4 V del NOT Marketing potrebbe essere quindi ben applicato al prodotto “industria italiana” per affermarsi nei nuovi mercati. Come?

Arrivando al limite dell’alfabeto, le leve da azionare nel NOT Marketing sono “4 V”: Valore, Verità, Vicinanza, Valutazione.

Il Valore va oltre il prezzo, ciò che conta nei prodotti /servizi è il valore addizionale trasferito, l’aspetto immateriale percepito dal consumatore legato alla sua esperienza d’acquisto.

Nel caso delle PMI si traduce nel trasferimento di aspetti emotivi legati al valore intrinseco del prodotto, alla qualità, all’artigianalità dei prodotti tipici italiani e del design: la loro storia è collegata alla storia italiana e trova radici profonde nell’antica arte Rinascimentale del passato.

L’Italia fa scuola nella moda, nel design e nel lusso è un dato da sempre riconosciuto e riconoscibile, in Italia e soprattutto all’estero, sia come qualità di brand, che a livello di marketing, in termini di qualità e Valore.

Il Valore dei prodotti non può prescindere da un’immagine di trasparenza (Verità) del Brand inteso come autenticità (non contraffazione e trasparenza comunicativa), fondamentale per qualunque prodotto oggi.

A livello globale il riscontro web in termini reputazionali è molto forte: il cliente può esprimersi con facilità per cui diventa fondamentale curare le relazioni attraverso un approccio che non può prescindere dall’onestà e dalla trasparenza.

La Verità è fondamentale ai fini della fidelizzazione dei propri clienti, sia a livello nazionale, ma ancor più in quello globale, dove il rumors complessivo è amplificato.

L’aspetto della Vicinanza al pubblico, va declinato nella capacità di ascolto delle opinioni e dei feedback che arrivano dal web (forum, blog, social network), capaci di accorciare le distanze, riuscendo ad avvicinare popolazioni diverse tra loro.

L’affermazione sui mercati internazionali per quanto riguarda i canali di distribuzione, oggi non può prescindere dalla presenza sui siti di e-commerce che hanno un ruolo chiave nei mercati di nostro interesse, quelli dove nei prossimi anni si concentrerà la crescita mondiale.

E’ necessario dotarsi quindi di una strategia di web marketing, che parte dal posizionamento del sito web e comprende un uso dei social network locali che ben rispecchiano la cultura del posto di riferimento, e consentono quel contatto diretto fondamentale.

La Valutazione attraverso strumenti di analisi dei dati, sia in termini preventivi di ascolto che di monitoraggio successivo per valutare i risultati nei diversi mercati ,attraverso la verifica dei feedback nei social network. Un’analisi sempre accurata, articolata e precisa, attraverso i software di “Big Data”, che supporta l’azienda nel cambiamento continuo di strategia connesso alla dinamicità e alla velocità dei mercati del ConsumAutore, colui che consuma e nello stesso tempo scrive e diffonde – come autore – le valutazioni e le caratteristiche di ciò che ha acquistato

Applicare le “4 V” di Valore, Verità, Vicinanza e Valutazione, un utilizzo sapiente e strategico del web e dei new media, può dunque essere un ulteriore volano per lo sviluppo sui mercati internazionali delle nostre aziende.

Il “NOT Marketing” con l’utilizzo dei nuovi strumenti digitali della socialità condivisa risponde alle esigenze di Rinnovamento e Rinascimento, oggi imprescindibili per garantire e garantirsi – attraverso un nuovo approccio strategico e operativo – sviluppo e successo sui mercati internazionali.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Patrizia Pastore;
www.exportiamo.it

 

Reputation – Credit at Stuart Miles’s at FreeDigitalPhotos.net

brand e verità

V come Verità?

Verità, autenticità, vero, fedeltà
V come Verità

E’ sempre più importante e forte l’esigenza di Verità in ambito economico, in relazione al rapporto del Brand con il Cliente-Non-Cliente.

La trasparenza nella relazione Brand-Consumatore si rivela una leva fondamentale del nuovo NOTMarketing-Mix, grazie alla sua capacità di incidere profondamente sulla fidelizzazione nel  medio-lungo periodo che può portare a risultati  economici stabili e continuativi

Il termine Verità genericamente indica la coerenza con una realtà oggettiva o la proprietà di ciò che non può essere falso ed esiste in senso assoluto. Si distinguono tra le altre:

  • Verità matematiche, dimostrabili in modo logico;
  • Verità scientifiche, continuamente sottoposte a verifiche sperimentali e mai completamente assodate;
  • Verità storiche, basate su diversi tipi di testimonianze su fatti unici, meno affidabili  delle precedenti.

A livello personale ciascun individuo assegna certezze diverse alle Verità, poiché una forte componente soggettiva, legata alla propria conoscenza, incide nella valutazione della specifica natura di ogni situazione generale.

Il concetto di Verità viene coinvolto in ogni situazione della nostra vita e risulta essere in genere molto complesso. Si domanda continuamente Verità a livello economico globale, politico e quotidiano. Ciò che è importante chiedersi è se esiste una Verità assoluta.

La Verità non è forse sempre legata agli occhi e alla realtà di chi la osserva? Spesso succede che non sia possibile esprimere tutta la Verità. Basta pensare alle questioni scientifiche complesse o al desiderio di non sofferenza che porta a non dire Verità terribili nella vita quotidiana.

Chi sa ascoltare la Verità non è da meno di colui che la sa esprimere” afferma lo scrittore Kahalil Gibran.

 

La Verità del Brand dell’impresa nel rapporto con il Non-Cliente => la fedeltà

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Affinché l’impresa possa riuscire ed essere competitiva nel mercato deve ascoltare la Verità del NonCliente ed esprimere la propria. Ma come esprime la propria Verità nei confronti del cliente?

Quando si parla di Verità, a livello individuale, emergono due aspetti:

  la coerenza verso se stessi;

  la coerenza nei confronti degli altri.

Il termine Verità analizzato a livello psicologico e sociale richiederebbe molte riflessioni, nel momento in cui si definisce rispetto a che cosa la coerenza va definita, il “se stessi” e conseguentemente la conoscenza del “sé”,  piuttosto che di quella di ciò che definiamo “altri”.

Ci limiteremo in questa sede a un semplice paragone dal punto di vista commerciale.

 

Quando si parla di Verità, a livello di offerta economica, si intende essenzialmente il fatto che quest’ultima venga percepita dal cliente come autentica. Per rendere tale percezione ottimale diventa fondamentale che l’impresa abbia coerenza rispetto a se stessa, non disdegnando la propria storia e il proprio passato, e nello stesso tempo sia ciò che afferma di essere all’esterno, ai potenziali clienti. Quando l’impresa mette a punto la propria strategia di business dovrebbe quindi chiedersi come porsi rispetto a due tipi di fedeltà:

  • la fedeltà dell’offerta rispetto a ciò che l’offerta stessa è;
  • la fedeltà dell’offerta rispetto a ciò che l’offerta dice di essere.

Il termine Fedeltà, che nasce come diretta conseguenza dell’Autenticità dell’impresa, diventa quindi la parola chiave rilevante della relazione Impresa Cliente-Non-Cliente  Ma concretamente come dovrà agire l’impresa per essere considerata autentica a livello di Brand?

 

La Verità del Brand => semplicità, coerenza, chiarezza

La trasparenza e la veridicità del Brand si possono tradurre in una serie di linee guida e azioni concrete da seguire nella gestione strategica ed operativa.

Semplicità del Brand, intesa come trasparenza e limpidezza. Un logo semplice e definito non crea distorsioni e confusione nella mente del consumatore in relazione a ciò che va a identificare. Vediamo di seguito alcune rappresentazioni del posizionamento del brand con riferimento ad alcuni marchi famosi.

  • COCA COLA è divertimento;
  • BMW è lusso;
  • MICROSOFT è standardizzazione;
  • APPLE è “think creative”.

Fondamentale per il successo è la chiarezza di posizionamento come nei casi sopracitati. Del resto quando ciò non accade, come nel caso di Ford, sorgono difficoltà di mercato importanti. 

Coerenza del Brand, intesa come concordanza tra tutti i punti di comunicazione tra Consumatore e Brand. Un esempio riuscito è quello dell’’advertising di APPLE che si fonda su un’interfaccia dei punti vendita tutti molto simili tra loro. Opposta e negativa è stata la politica del passato del marchio FIAT, caratterizzato da non coerenza comunicativa rispetto alla concessionaria, che poi ha comunque risolto in modo ottimale con il nuovo modello di 500.

Chiarezza nella relazione Brand-Consumatore, intesa come chiarezza di rapporto, l’unica che può creare fiducia. Si realizza grazie a una comunicazione che cambia. Non più la seduzione  degli slogan pubblicitari invasivi e imbonitori, ma la concretezza e la trasparenza, manifestata dai pensieri degli individui. Si tratta delle storie raccontate dagli utenti in rete, che esprimono la propria Verità attraverso i nuovi strumenti del web 2.0, come forums, blogs, social networks.

 

La Verità della sperimentazione del Brand => test su prodotti/servizi

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Un altro elemento molto importante per la creazione di un rapporto veritiero e fidelizzante è la possibilità di sperimentare il prodotto/servizio, la fase di test.

Dato un brand semplice, coerente e chiaro rispetto a se stesso e nella relazione col consumatore, la modalità operativa migliore per creare fiducia e fedeltà consiste nel dare al potenziale cliente la possibilità di sperimentare ciò che si sta affermando, la miglior pubblicità è la sperimentazione positiva che andrà a creare una serie di effetti:

  • Immediata fiducia e conseguente azione, il probabile acquisto;
  • Promozione attraverso il passaparola off line e on line, con conseguenze in termini positivi sulla reputazione aziendale.

 

Aziende come STARBUCK hanno seguito questa strada suggerendo ai propri clienti di andarli a sperimentare per sapere cosa significa l’esperienza presso i loro punti vendita. Il caffè passa in secondo piano in un ambiente che offre un servizio articolato: si  tratta dell’ affitto di mezz’ora di spazio di lavoro o intrattenimento, caffè incluso”.

Quando si parla di Verità le riflessioni sono ampie e complesse; gli elementi su cui agire sono molteplici. Fondamentale per l’impresa sarà tener conto dei fattori di coerenza del Brand rispetto al proprio posizionamento storico, non dimenticando mai l’ascolto della Verità del Cliente. Il tutto lasciando spazio a sperimentazioni in un’ottica strategica di lungo periodo.

Quando si parla di Verità, infatti,  non si può trascurarne la sua forte relazione rispetto al tempo. Tempo e Verità, come sappiamo, sono concetti da sempre legati,

La Verità fu sola figliola del tempo” affermava il famoso studioso Leonardo Da Vinci.

Per questo motivo solo una Verità costante nel tempo (e nello spazio, data la crescente globalizzazione!) andrà a generare il mantenimento del rapporto fiduciario (fidelizzazione), fondamentale per la sopravvivenza duratura delle aziende.

 

 

 

Image courtesy of [Stuart Miles ] at FreeDigitalPhotos.net

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Marketing NOT-Marketing, la nuova edizione del libro di Patrizia Pastore

Marketing not-marketing
Marketing not-marketing

È uscita la nuova edizione di Marketing NOT-Marketing di Patrizia Pastore, edito da Giunti.
A un anno dall’uscita della prima edizione, il nuovo libro rivaluta e rafforza le idee e le nozioni alla base di una buona strategia di  NOT Marketing, alla luce soprattutto dei rapidi cambiamenti avvenuti nel frattempo online: l’aggiornamento di un’utile panoramica dei social network e social media più significativi.

Si è mantenuto uno stile chiaro e scorrevole come nella prima edizione, caratterizzato da collegamenti al quotidiano, cercando di rivolgersi sempre di più a un pubblico di non addetti ai lavori, tutti coloro che sono curiosi di scoprire il fantastico “mondo web” dalla storia (Arpanet) fino al futuristico web 4.0 (Ubiquity), e abbiano voglia di comprendere cosa ci può essere dietro al “MONDO SOCIAL” e dentro il “MONDO SOCIALE” con cui si vive quotidianamente.

Tipica dello stile è la presenza di molti casi studio che possono esemplificare i metodi di fare NOT-marketing utili a promuovere il proprio business on line e non solo.

Scorrendo le pagine del libro scoprirete che cos’ è il “marketing-not-marketing” e i suoi possibili sviluppi nel futuro del commercio sul web.

 

Ultima novità, ma non di secondaria importanza: rispetto all’ edizione precedente il prezzo di vendita è stato ridotto a 14.90.

Disponibile in formato cartaceo e nei diversi formati digitali, in tutte le librerie e on line.

Da non dimenticare  l’acquisto  “GREEN”, grazie alla certificazione  FSC®, che testimonia l’uso di prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile.

 

La (Ri)(E)voluzione del NOT Marketing

 

Nell’ epoca contemporanea dello sviluppo dei nuovi media, dei social network e della velocità dell’informazione, il concetto di marketing come lo abbiamo sempre inteso cambia volto per  adattarsi ai nuovi “clienti” e agli innovativi mezzi di trasmissione dei messaggi. Ecco che “not-marketing” diventa la parola d’ordine del tempo presente: negazione di un sistema statico di intendere i rapporti di scambio  e  base di partenza per un modo del tutto nuovo di fare mercato.

 

Già nel recente passato Gerd Gerken aveva ipotizzato la fine del Marketing tradizionale nel suo “Addio al Marketing”, preludendo l’attualità fatta da un Marketing innovativo dove protagonista è il ConsumAutore.

Il marketing not marketing è un’evoluzione del marketing tradizionale, integrato e rinnovato alla luce di una nuova concezione di “cliente” e “consumatore”. In un contesto economico-sociale di profondo dinamismo , caratterizzato dall’‘avvento delle nuove tecnologie, dai PC ai tablet agli smartphone, e con l’utilizzo sempre più capillare di Internet e dei social network, il consumatore è divenuto infatti un vero e proprio “ConsumAutore“, in grado di confrontarsi sempre più direttamente con le aziende produttrici e, quindi, di influenzarle.

 

Il not marketing intende creare una relazione interattiva ed emozionale con il non-cliente, cioè la persona, senza imporsi in modo aggressivo, ma cercando di soddisfare le sue scelte secondo quattro nuove leve, le 4 V del NOT-Marketing: Valore, Verità, Vicinanza, Valutazione.

Questo metodo nasce dall’ascolto dei bisogni del target attraverso il canale web, che utilizza come strumento di promozione. Si tratta di creare passaparola on line (rumors on line, viral marketing) e portare i consumatori stessi alla promozione dei prodotti/servizi (evangelism) attraverso i canali web.

 

NOT Marketing adotta una strategia di tipo pull, che va a sostituirsi alla modalità push di tipo seduttivo e impositivo, che vada a incontrare le vere esigenze del ConsumAutore, il Marketing per Essere e non per Avere, costruito in collaborazione co-creativa con il proprio Cliente Non-Cliente.

Le parole d’ordine del NOT-Marketing sono collaborazione, condivisione, comunicazione, co-creazione, che trovano la propria strada grazie a una serie di strumenti presenti in rete, che consentono quel passaparola on line di chi è  realmente interessato ai prodotti, ai servizi e alle persone.

 

Titolo: Marketing NOT Marketing
Autore: Patrizia Pastore
Pagine: 320
Editore: Giunti Editore
Prezzo: 14,90

Clicca qui per avere Marketing not-marketing 

 

tempo, not marketing

Futuro verso Passato

Quanto il Tempo condiziona la nostra vita? Come siamo influenzati dal trascorrere dei minuti, dai giorni e dagli anni, per non dire dai secoli?! Da poco è terminato l’anno solare con i suoi resoconti, quadrature e budget prospettici.

tempo, not marketing
(non)Tempo del NOT Marketing

Quando pensiamo al tempo a livello cognitivo, l’ordine cronologico è il primo a venirci in mente: passato, presente, futuro. E a livello di marketing, o meglio di NOT Marketing, quanto il tempo condiziona le nostre scelte strategiche ed operative?

Il modello del “Marketing-NOT-Marketing” presenta forte l’esigenza di non seguire schematismi e sequenze temporali. Il Cosmo-Marketing va dal futuro al passato, poiché come affermava NietzscheIl futuro influenza il presente tanto quanto il passato”.

Ogni decisione, ed in particolare quelle di carattere etico ed estetico, va presa partendo dal domani per arrivare all’oggi, senza dimenticare ieri! La mancanza di strategie basate su orizzonti temporali di lunga durata, del resto, porta facilmente a problematiche, e la politica italiana volta alle risoluzioni tampone e immediate, cioè di emergenza che diventa ordinaria, ci offre un esempio straordinariamente negativo da questo punto di vista.

Ecco così che diventa importante il passaggio dal futuro al passato: si tratta di un tempo prospettico che ci riguarda fortemente, dal quale non ci possiamo sottrarre.

L’esperienza di oggi influenzerà il nostro domani, che ben presto diventerà il nostro ieri. Si esprime, così, il concetto di indissolubile trasformazione del tempo, poiché se il divenire è perfetto, in quanto cambierà l’avvenuto ormai immutabile e imperfetto, presto diventando presente, si trasformerà in passato e diverrà così anch’esso, forse, imperfetto.

Il concetto del non-tempo è ben espresso da Sant’Agostino, che definisce così il luogo della mente e/o dell’anima.

“Un fatto è ora limpido e chiaro: né futuro né passato esistono. È inesatto dire che i tempi sono sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre:

  • presente del passato;
  • presente del presente;
  • presente del futuro.

Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell’animo e non le vedo altrove:

  • il presente del passato è la memoria;
  • il presente del presente la visione;
  • il presente del futuro l’attesa “.

 

Il Marketing-non-Marketing intende colpire il proprio consumatore nel “non-tempo dell’anima”, ed è volto ad incontrare “l’attesa del futuro” che contemporaneamente è “futuro verso passato”, ragiona su “ciò che sarà” per decidere su “ciò che è”.

Quando pensiamo al Tempo, impariamo a ragionare dal Futuro verso il Passato. E’ il Tempo del nuovo modo di approcciare la realtà in ottica NOT Marketing. Si tratta di strategia che segue un’ottica di lungo periodo, creando fidelizzazione e rapporti duraturi con i propri interlocutori: i clienti-non-clienti.

4 V

V come Valore, una delle 4 V del (not)marketing

valore del not marketing
Il Valore

V come Valore, una delle 4 V del (NOT)Marketing
Quando si parla di marketing che cambia e si innova nella nuova Era del (non)Marketing, Valore e Prezzo si vengono a confrontare e si sostituiscono nel nuovo Marketing Mix che pone il cliente al centro, con la sua capacità valutativa e percettiva. Non più prezzo, semplicemente come incontro tra domanda e offerta, ma Valore come espressione di una identità’ del prodotto fondamentale per colpire la percezione emotiva del ConsumAutore di modo da conquistarlo e condurlo per mano verso il mondo del (non)acquisto

Con l’evoluzione del marketing cambia il modo in cui i prodotti o servizi sono comunicati al ConsumAutore. Se in passato per conquistare il cliente poteva essere sufficiente agire fortemente attraverso la leva della quantificazione monetaria, oggi il Valore espresso in denaro, cioè il prezzo, non è un fattore così importante per ottenere un vantaggio competitivo. E ancor più in situazione di crisi. Spesso nei mercati competitivi, si traduce in una guerra al ribasso, basata su scontistiche che (s)valutano il prodotto/servizio (dunque tolgono…Valore!) senza portare reali risultati in termini di profitto e di strategie nel lungo periodo.

Oltre il Valore economico del Marketing Mix

Metriche e misure dei beni e servizi vanno oltre una mera numerazione economica. il peso emotivo del contenuto associato al prodotto conta più che in passato.
Si tratta di un espressione immateriale che va “oltre”, e trasmette un’emozione al cliente-non cliente del non-marketing. È il Valore, una delle 4 leve del nuovo Marketing Mix, il futuro della comunicazione e delle relazioni sociali. Se come affermava Einstein il Valore di un essere umano dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere, nel momento in cui facciamo un parallelismo con un oggetto personificato, ciò starà a significare che il Valore di questo oggetto è in ciò che trasmette piuttosto che in quanto riesce a prendere. Quello che il prodotto riesce a prendere, in effetti, è il Valore di scambio che, nelle economie evolute, si esprime in moneta e consiste nel prezzo, ciò che il cliente è disponibile a pagare per il bene/servizio venduto dall’impresa.
Se il prezzo è un dato preciso, che si definisce nel momento di incontro tra quantità domandata e offerta, il Valore è legato a una misurazione variabile nello spazio e nel tempo, spesso soggettiva, dipendente dall’interlocutore e da come si pone spiritualmente verso la sua ontologia.
Ma come può un prodotto Essere di Valore? Valore è un termine di molti e diversificati significati.
Il Valore identifica l’insieme delle caratteristiche e delle qualità che danno pregio a una persona, a una cosa, a una condizione, a una situazione, e che le rendono apprezzabili. Valore è ciò che costituisce il pregio, la virtù, l’essenza stessa dell’uomo: l’ardore / ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto / e de li vizi umani e del Valore (Dante Inf. XXVI, 97-99).
Coincide con un qualità positiva, considerata in astratto elemento di riferimento per dare un giudizio o valutazione; ecco così emergere i valori morali, motivi ispiratori di azioni considerate eticamente corrette, i valori umani come ideali ispiratori dell’uomo piuttosto di quelli religiosi.
Il Valore è coraggio, un credo a una fede. Può essere inteso come ciò che vale ed ha efficacia e funziona. In termini quantitativi il Valore misura la grandezza assunta da una variabile. Rispetto al prezzo che è preciso, assume una connotazione legata a una sua variabilità intrinseca, che quindi lo rende a questo punto (s)oggettivo rispetto al (non)cliente.

Valore come elemento del (non)Marketing Mix

Ciascun significato di Valore sopra menzionato, se ricondotto a un prodotto, ci può aiutare a capire come quel bene dovrebbe essere per avere forza rispetto alla variabile del Valore.
Ecco che il prodotto che dà un qualcosa in più è quello che trasmette emozione: si tratta del Valore del dono. È il caso di quei prodotti realizzati nel rispetto eco-compatibile che comunicano al cliente la gioia di un ambiente più pulito e un benessere generale. Basti pensare, per esempio, a marchi di carta igienica come Lucart, che non abbatte gli alberi e ricicla i contenitori Tetrapack (un materiale che altrimenti andrebbe perso in discarica), attraverso un processo produttivo che separa i materiali, senza l’utilizzo di sostanze tossiche per l’uomo L’esperienza di acquisto è il progetto sociale collegato al prodotto, che punta all’interesse collettivo e alla conservazione ambientale, ed è parte integrante dello stile di vita di chi acquista.
In questo modo Il ConsumAutore si sente parte della comunità, a cui dà appunto Valore con il proprio gesto di acquisto, e insieme sente l’emozione di stare vicino agli altri, da cui percepisce di ricevere un’accettazione. Dona Valore allo spazio vicino e lontano, occupato da lui e dalla comunità, dunque occupato insieme, e dona Valore al tempo attuale e futuro, perchè sa di trasmettere un mondo migliore ai propri figli e a quelli della comunità, cioè alle generazioni future.
Insomma, con un semplice gesto, e senza una parola, il ConsumAutore comunica in-out con la propria comunità’ e con tutto il mondo, nello spazio e nel tempo…non è poco, ed è per questo che spesso è disposto anche a pagare di più.

Il Valore che comporta un’eticità può essere quello che rappresenta un marchio come Disney o Barilla, che nell’immaginario è famiglia, unione e trasmette intrinsecamente valori morali connessi ai legami atavici tradizionali. A livello di brand si tratta di un vantaggio competitivo sostenibile in termini di prodotto o servizio rispetto ai concorrenti, spesso acquisito grazie ad una innovata capacità di cambiare le regole del gioco.
Valore è l’anima, una fede, un prodotto che regala al potenziale acquirente l’attesa emotiva della prospettiva di un progetto in cui credere, e potrebbe essere ben rappresentato da quei prodotti o servizi che trasmettono indirettamente la possibilità di un sogno (una vita futura meravigliosa come una formula assicurativa), che vada oltre il semplice aspetto di guadagno della rendita economica, o di una vacanza che porti a un’evasione della realtà.
Valore è un senso di sicurezza e tradizione che alcuni prodotti trasmettono attraverso formule che riprendono tradizioni del passato dell’ heritage marketing, lo sguardo al passato per dare Valore al futuro. È il caso di marchi dell’eccellenza italiana che attraverso un restyling del design del packaging hanno ripercorso la propria storia, trasmettendo emozioni legate a cultura e tradizione, ma soprattutto risvegliando il ConsumAutore maturo, grazie a una rinnovata percezione di ritorno di giovinezza attraverso il viaggio indietro nel tempo. In un’epoca di crisi, l’idealizzazione delle epoche passate funziona e tramette indirettamente valori di sicurezza e fiducia.

Il dono potrebbe essere un messaggio educativo/formativo: se l’azienda fornisce ai propri interlocutori contenuti di Valore (educativi/formativi/ludici), il potenziale cliente sarà attratto quasi in modo inconsapevole dall’autorevolezza dell’impresa e sarà portato più facilmente all’acquisto dei suoi prodotti/servizi. Da semplice commodity, il bene si differenzia fornendo un servizio e assume esclusività grazie all’innovativo concetto del marketing esperienziale che fa vivere all’acquirente un’esperienza emotiva. Il nuovo Valore è  il progetto, un qualcosa che non è “pagato” e non trova un corrispettivo economico concreto, ma fortemente presente e connaturato all’oggetto della vendita. Si tratta di un progetto freemium, non più premium.

La comunicazione si sposta dal prodotto/servizio finale a qualcosa di astratto che costituisce un Valore importante per il potenziale cliente. È così che verrà messa in atto un’azione di non-marketing, caratterizzata da una strategia pull sostituita a quella di tipo push, impositiva.

Il Valore sarà un importante facilitatore di un processo di vendita-non-vendita del nuovo modo di Essere marketing del futuro.

 

 

 

NOT Marketing

Il Quadrifoglio del NOT Marketing

Il Dono del NOT Marketing

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La copertina del libro “Marketing NOT Marketing” contenente il quadrifoglio del Cuore vuole essere un regalo di buon auspicio. Se qualcuno cantava “uno su mille ce la fa…”, per i quadrifogli si tratta di uno su diecimila (trifogli).

Fin dall’antichità il quadrifoglio porta FORTUNA
a chi lo trova e a chi lo riceve in dono. Secondo la tradizione ogni foglia rappresenta una qualità: la prima la reputazione, la seconda la ricchezza, la terza la salute e la quarta l’amore.

Le 4V del NOT Marketing si legano perfettamente ai 4 rami del fiore.

Verità = Reputazione

Valutazione = Ricchezza

Valore­­­ = Salute

Vicinanza = Amore

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Valutazione o (Ri)Valutazione?

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Valutazione nel NON Marketing di oggi

Valutazione o (Ri)Valutazione?

 

L’evoluzione del  marketing ha portato a ridefinire i parametri e le metriche di analisi delle attività promozionali. Quando si tratta di New Media, la Valutazione della campagna mediatica  comporta una grande rivoluzione nella modalità di analisi, quasi una (Ri)Valutazione del NOT Marketing

 

di Patrizia Pastore

 

Da sempre la misurazione degli investimenti pubblicitari è stata oggetto di interesse del mondo degli advertiser. Famosa è la citazione di John Wana­ma­ker: “So che una metà dei soldi che spendo in pubblicità è sprecata, ma non so quale metà è”.

La Valutazione permea la nostra vita. Ogni azione che facciamo o osserviamo è soggetta a considerazioni personali e soggettive. Le valutazioni sono spesso soggette a condizionamenti legati alla propria storia, cultura ed esperienza. Fondamentale è quindi l’oggettività dell’analisi, che comporta l’utilizzo di nuove metriche e conseguentemente un miglior risultato finale, ricordando comunque che ogni Valutazione è anche una Misurazione, e sappiano che qualunque strumento di misura per definizione altera in parte il sistema che va a misurare.

Pensando dunque ai nuovi modelli di marketing con riferimento alla leva promozionale, come si valuta quindi una campagna pubblicitaria? Come sono cambiate le metriche?

Quando si parla di  marketing si è comunemente portati a identificare tale disciplina con l’idea creativa, che nasce dal cosiddetto “brainstorming”, il cervello in tempesta che elabora fantasiose novità di successo.

Da sempre la Valutazione delle azioni dei piani di marketing è sempre stata molto considerata dai manager delle imprese, che  gestiscono ricavi e costi dei propri budget, prendendo in considerazione numerosi e diversi parametri di stima sui ritorno in termini di contatti.

 

La Valutazione del ConsumAutore e La (Ri)Valutazione dei nuovi media

 

 

Oggi la Valutazione è sempre più complessa e va a incontrare il peso della nuova rilevante opinione del ConsumAutore, che grazie all’avvento del web 2.0 può esprimere il proprio pensiero sul brand dialogando e confrontandosi con gli altri utenti e con l’azienda stessa, che dovrà in un certo senso (Ri)valutare le proprie strategie secondo le linee indicate dagli utenti del mercato.

E’ in concetto del nuovo marketing relazionale, il NON marketing, che amplifica passaparola e rumors on line (buzz), attraverso l’evangelizzazione messa in atto dai ConsumAutori. E naturalmente si può trattare di buzz positivo o negativo nei confronti del marchio o del prodotto.

Come è possibile misurare l’impatto di queste modalità di comunicazione? Quali sono le nuove metriche?

Il termine di analisi è il “sentiment” (o market sentiment) che identifica la combinazione dei punti di vista e delle opinioni dei partecipanti del mercato, sintetizzando il livello di fiducia degli stessi nei confronti del brand.

Il ROI (Return On Investment) dell’investimento è sempre fondamentale pur usufruendo di  metriche diverse, ma è soprattutto l’approccio alla campagna pubblicitaria che cambia.

In un contesto mediatico sempre più vario e tecnologicamente complesso, caratterizzato dalla dominanza di una comunicazione co-operativa/col-laborativa/co-creativa, costruita sull’emozionante  “share” e da un’ estrema velocità e dinamicità di azione, legata al semplice “click”, l’attività di monitoraggio si evolve.

Da un punto di vista contenutistico non si tratterà di una Valutazione, basata soprattutto su dati quantitativi, ma si concentrerà soprattutto su obiettivi di carattere qualitativo, legati per l’appunto alla percezione da parte del target, il cosiddetto sentiment. Il dato qualitativo dovrà essere molto dettagliato e distinguere la Valutazione più generale del brand rispetto a quella delle linee di prodotto, se non addirittura dei singoli beni.

Con riferimento alla (Ri)Valutazione spazio-temporale la verifica dei parametri e dell’opinione dei  propri clienti sarà continuativa ed effettuata in progress durante tutto l’arco della campagna, e non si baserà solamente su confronti pre-post .

 

La (Ri)Valutazione dei nuovi media

 

Se come affermava il grande genio Leonardo Da Vinci ““…molto meglio è studiare quelle cose che si possono conoscere con l’esperienza, poiché solo l’esperienza non falla…e laddove non si può applicare una delle scienze matematiche, non si può avere la certezza…”  , con i nuovi media pubblicitari offerti dalla rete abbiamo ampie possibilità di analisi, misurazione e valutazione.

La campagna promozionale on line può essere testata gradualmente e se lo necessita comporta una maggiore possibilità di correzione, realizzabile in progress, secondo un monitoraggio puntuale dei dati, rispetto a quella su stampa verificabile oggettivamente in un secondo momento all’uscita del numero del magazine o alla complessità dell’advertising televisivo.

Per capire la transizione basta confrontare il modello editoriale dominante nel passato, in cui   l’advertiser, per potersi promuovere presso il proprio target, era disposto a spendere anche grossi budget per l’acquisto di spazi pubblicitari  sui principali quotidiani e magazine della carta stampata, con l’attuale libertà della rete, in cui la possibilità di influenza nelle conversazioni degli utenti, i cosiddetti CGM (Consumer Generated Media) sono legate alla capacità di rispondere e soddisfare i propri clienti, mediante una nuova valuta.

Coloro che scrivono in rete (blog, forum, siti recensione) hanno motivazioni che non coincidono necessariamente  con un semplice budget economico. Gli internauti desiderano essere ascoltati, sostenuti e informati. Ecco così  il passaggio da una promozione invasiva ad un modello che vuole creare engagement attraverso il valore del dono. Se la parola engagement, che in genere traduciamo con “coinvolgimento”  significa anche “impegno” o “legame” , per l’azienda sarà importante fidelizzare/legare a sé il proprio cliente mediante nuove forme di comunicazione emozionale.

La (Ri)Valutazione diventa una leva fondamentale del  NON Marketing moderno e  assume una connotazione complessa e dinamica perché legata alle persone, ai singoli, ciascuno dei quali è un “medium” . Il rapporto sarà paritario: non si tratterà di Soggetto (impresa)  verso Oggetto (massa=insieme di individui), ma Soggetto (impresa) vs Soggetto (cliente=medium) e comporterà per l’azienda una continua (Re)visione-(Ri)Valutazione, in un gioco interattivo di dialogo con il proprio cliente. Nel nuovo modo di fare Marketing è quindi sempre il singolo individuo, che viene ad essere protagonista con la propria specificità, e il NON Marketing di oggi non potrà far altro che Valutare e (Ri)Valutare le proprie azioni gestendo un ecosistema di specificità interdipendenti.